
L’otto febbraio 2024 all’Ariston di Sanremo ci sarà la terza serata del Festival della canzone italiana. Alle 20.30 nella sala consiliare di Levico Terme il marchigiano Maurizio Serafini presenterà il suo libro “Concerto per cornamusa e giramondo”, in una serata promossa dalla Biblioteca comunale di Levico Terme in collaborazione con le associazioni Strade del Mondo e Tassobarbasso
Serafini al Festival di Sanremo ci è stato, nel 2002, accompagnando Valentina Giovagnini nella gara delle “nuove proposte”, concludendo al secondo posto dietro ad Anna Tatangelo. Nel libro racconta anche della sua sofferenza al Festivalbar, quando dovette “scotchare” le ancie della sua cornamusa per suonare in playback. Serafini venne a Levico anche nel febbraio del 2022 per presentare il suo “Per fortuna ci siamo persi”, storie di viaggi avventurosi. Nel suo “Concerto per cornamusa e giramondo”, che contiene anche un qr code che indirizza a otto brani inediti composti da Serafini con altri amici musicisti durante gli anni del Covid 2020 e 2021, si parte dalla folgorazione giovanile con Alan Stivell, bretone che Serafini andò a trovare in Vespa da adolescente. Si passa quindi dall’epopea di “Caledonia, la repubblica della fandonia”, programma radiofonico che Serafini portò avanti su una radio diocesana con amici finchè don Primo non venne a bloccare la trasmissione in diretta per linguaggio troppo osè per gli standard della radio diocesana. Serafini tornò qualche anno dopo di nuovo nell’etere come responsabile di Radio Atlantide.
Nel 1983, quando Serafini era studente all’Università di Bologna, arrivò dall’Irlanda Gilda, la sua prima cornamusa. I lamenti dei vicini fecero sì che i suoi esperimenti sonori dovessero essere confinati in un casolare sui colli bolognesi. Una sfida ripetuta poco dopo anche con le uilleann pipes, altra complessa cornamusa irlandese. Nell’esistenza avventurosa di Serafini, oltre ad aver rischiato la vita in un trekking in Nepal e ad essersi candidato come indipendente nelle liste del Pci comunali, c’è anche un periodo di “tengo famiglia”. Negli anni Ottanta infatti per un anno Serafini fu anche rappresentante di Mulino Bianco. In “Concerto per cornamusa e giramondo” c’è ovviamente ancora molta Irlanda: nel periodo di Radio Atlantide Serafini fece anche un lungo reportage sull’Ira, Irish Republican Army. E lì potè assistere anche a concerti dei Moving Hearts e scoprire le giovani Enya e Sinead O’Connor.
Quindi le esperienze musicali personali, in giro con il gruppo Ogam ed il furgone “Leviatano”, con l’esperienza del cd “Li ma to”.
“Ci chiamano boomer. Sì, i ragazzi della generazione internet e cellulari, a noi nati negli anni Sessanta – scrive Serafini nella prefazione – ci chiamano boomer, accomunandoci, in senso dispregiativo, a quel periodo spensierato e frivolo del boom economico italiano. Sottintendono che non capiamo i dubbi e le lacerazioni della contemporaneità, siamo lontani anni luce da tecnologia e scienza tra le quali ci muoviamo come elefanti inconsapevoli, abbiamo riferimenti culturali obsoleti, una comicità che ormai non fa più ridere nessuno, tempi comunicativi lenti, nostalgia per i sapori ruspanti di campagna e soprattutto uno storico atteggiamento critico e speculativo che mal collima con ogni richiesta di conformismo. In realtà siamo analogici che, in senso filosofico, vuol dire più attinenti possibile al concreto: non prescindiamo dall’esperienza personale diretta per ottenere risultati e conoscenza”.
Prima di arrivare a Levico il musicista marchigiano è in viaggio fra Francia, Portogallo e Spagna. Pur definendosi “boomer” documenta la sua quotidianità di viaggiatore sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/maurizio.serafini.37