Parthenope è un’incantevole giovane donna nata dalle acque che seduce ogni uomo che incontra, persino il fratello Armando, suo primo e indimenticabile amore. Parthenope è anche la sirena al centro del mito fondante della città di Napoli che, come scriveva Matilde Serao nelle Leggende napoletane, vive, splendida, giovane e bella, da cinquemila anni, e corre ancora sui poggi, erra sulla spiaggia, si affaccia al vulcano, si smarrisce nelle vallate. A circa due anni da “È stata la mano di Dio” , Paolo Sorrentino torna a Napoli per raccontare la vita di una donna di nome Partenope che dà anche nome al film in sala dal 24 ottobre. “Come è enorme la vita, ci si perde dappertutto”, recita la citazione di Céline che apre i film, e che dà la misura dello smarrimento di Sorrentino in cui è dolce, e allo stesso tempo doloroso, naufragare. Si tratta di un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore. E’ un film sui veri, gli inutili e quelli indicibili che ti condannano al dolore e poi ti fanno ricominciare. Viene raccontata la perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza che hanno in comune la brevità ma non solo. Troviamo anche gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti e lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male. «Parthenope è bella e intelligente. È la storia di una donna, dei suoi 73 anni di vita, un film su come il tempo ci cambia e come ci fa ricordare e ci fa sperare nel futuro. È un film molto sulla memoria e il passaggio degli anni nel corso della vita di una persona. Un mio chiodo fisso del film era raccontare la meravigliosa possibilità di abbandonarsi in gioventù», ha spiegato il regista. Il cast di “Parthenope” comprende un nome internazionale importante come Gary Oldman, ma anche Stefania Sandrelli, Silvio Orlando, Isabella Ferrari, Luisa Ranieri, Dario Aita, Biagio Izzo e nel ruolo della protagonista troviamo Celeste Dalla Porta.