Parigi, 1916. Amedeo Modigliani (detto Modì), dopo aver distrutto la vetrina del Caffè Le Dome di Parigi è in fuga. Da quel momento, nel corso di tre giornate, cominciano le sue incredibili avventure. Vorrebbe lasciare la città ma a trattenerlo sono i suoi colleghi Maurice Utrillo e Chaim Soutine che ritrova nella locanda gestita da Rosalie che spesso gli fa credito. La sua musa e amante Beatrice gioca un ruolo chiave nella sua esistenzache però non lo soccorre quando sta scappando dai poliziotti e ha una mano ferita perché sta scrivendo un articolo. Il suo amico Leopold Zborowski, mercante d’arte, lo illude che le sue opere possono essere vendute e che il celebre collezionista americano Maurice Gangnat le considera interessanti. Sarà proprio con lui che avrà un incontro determinante nel corso di una notte piena di incontri e allucinazioni in una città segnata devastata dai bombardamenti, la morte e i feriti della Prima Guerra Mondiale. Questo è MODI’, il film – dal 21 novembre nelle sale distribuito da Be Water – che segna il ritorno alla regia di Johnny Depp (dopo venticinque anni dal suo esordio dietro la macchina da presa con Il coraggioso nel 1997). Il film, basato su un’opera teatrale di Dennis McIntyre e adattato per il grande schermo da Jerzy e Mary Kromolowski, si addentra nella mente di Amedeo Modigliani, pittore e scultore nato nel 1884 a Livorno. Un’artista esuberante e fuori dagli schemi, Modì, è qui interpretato da Riccardo Scamarcio, che dopo Caravaggio seguiamo in settantadue ore della sua vita. Oltre all’attore pugliese, troviamo Luisa Ranieri, Antonia Desplat, Bruno Gouery, Ryan McParland, Stephen Graham e il leggendario Al Pacino. Poco prima della fine di Modì, compare un messaggio sullo schermo in cui si legge che la pellicola è dedicata al defunto rocker inglese Jeff Beck, amico di lunga data nonché collaboratore di Depp. Nel 2022, la coppia di musicisti (Johnny Depp, oltre a essere un attore, è infatti anche un talentoso chitarrista) ha pubblicato l’album 18 con l’etichetta Rhino Records, disco che è stato l’ultimo lavoro di Beck prima della sua morte prematura, avvenuta nel gennaio 2023.