FILIPPO SCICCHITANO in "Balene - Amiche per sempre"

La vita a volte può essere imprevedibile e può portare chiunque a intraprendere strade inaspettate, anche a sessant’anni. “Balene – Amiche per sempre“, la nuova fiction di Rai1 in onda dal 21 settembre – ce lo testimonia attraverso le sue protagoniste Milla ed Evelina, due amiche e due donne coraggiose determinate a scoprire la verità. La serie tv unisce dramma e commedia, diretta da Alessandro Casale, è prodotta da FastFilm con Raifiction in collaborazione con Marche Film Commission. In un cast ricchissimo, troviamo anche Filippo Scicchitano, un giovane attore che il pubblico ha sin da subito amato per la bravura e la genuinità con cui affronta qualsiasi progetto, sia che si tratti di cinema sia di televisione. Ne abbiamo parlato proprio con lui.
Filippo, perché hai detto sì a Balene – Amiche per sempre? C’era la possibilità di essere padre per la prima volta, un mondo che ancora non conosco e volevo come attore mettermi alla prova. La sceneggiatura era ben scritta e venivano affrontati vari temi, come la famiglia, lo scontro generazionale, il rimettersi in gioco a sessant’anni e molto altro.

Tu sei Emanuele, come descriveresti questo giovane padre? E’ un giovane che di fatto non ha mai avuto un padre e da questo è stato segnato. E’ stato il lavoro da ingegnere edile a dargli la stabilità che cercava. Si porta dentro diverse cicatrici. E’ un buono che ama profondamente la figlia.
Ingegnere e padre, come riesce a coniugare? E’ separato dalla compagna che vive all’estero ed è lui a occuparsi della figlia. E’ un uomo equilibrato, viene anche aiutato dalla madre.
E’ figlio di Evelina, una madre un pochino diversa da solito, per quali motivi? Ha un forte istinto di autonomia, è stravagante, libera e molto semplice.
E l’amore? E’ un pochino arrugginito, è da tempo che non frequenta delle donne. Quando rivede Flaminia, che di fatto le è sempre piaciuta, è un colpo di fulmine e decide di rimettersi in gioco.
Cosa ti piacerebbe arrivasse della serie tv? Ci siamo divertiti molto nel girarla. Mi auguro che arrivi la nostra gioia nel metterci i panni dei nostri rispettivi personaggi, oltre le corde drammatiche.
Sei giovane ma il pubblico ti conosce da anni, soprattutto grazie a Scialla!. Cosa ti ha lasciato quel fortunato personaggio cinematografico? Sono molto affezionato al film, è stato il mio trampolino di lancio, mi ha permesso di continuare a fare questo mestiere. E’ stato magico quel set.

Perché intraprendere la carriera attoriale? E’ cominciato tutto per caso. A sedici anni ho provato a fare il provino per Scialla! ed è andata bene ma non avevo la presunzione di fare l’attore, non era il mio primo pensiero. La recitazione è stato un miracolo che mi ha trovato presente.
Essere attore cosa significa per te? La possibilità di lasciarmi andare nonostante le rigidità della vita, di essere libero nel personaggio che vado a vestire.
Impossibile non citare Bianca come il latte, rossa come il sangue, un film diventato cult per una generazione. Cosa porti con te di quel film? E’ stata un’esperienza faticosa ma bella. E’ stato il mio primo viaggio lontano da casa. Mi sono confrontato con il dolore della malattia e questo mi ha aiutato a restituirlo al mio personaggio.
Sei diviso tra il piccolo e il grande schermo, c’è una differenza per te? Preferisco il cinema perché credo che permetta un’esplorazione completa ma non mi dispiace nemmeno la tv se è di qualità.
Nuovi progetti? Una nuova serie tv per Rai1 chiamata La buona stella di Luca Brignone.
