
Un’estate nel cuore dell’Africa, Castel Volturno

Di Mario Conforto
Non sarà un’estate come le altre. Non per chi attraverserà la soglia della Calathea Multivisual Art Experience a partire da venerdì 4 luglio, quando si aprirà ufficialmente AFRICA EXPERIENCE: un inno ai sensi e all’anima africana, un ciclo di eventi che per tutto il mese racconterà il continente africano con gli occhi della dignità, dell’integrazione e della speranza. Una rassegna intensa e profondamente umana, tra arte, musica, danza, moda, letteratura e testimonianze che toccano corde profonde.
A guidare il percorso, il fotografo e artista visivo Giuseppe Klain, con una mostra che non si limita a esporre immagini, ma costruisce una narrazione viva, a tratti struggente, del volto più autentico dell’Africa. È proprio lui a sottolineare: «È un viaggio nei volti e nelle storie che troppo spesso restano invisibili. Vogliamo accendere una luce, attraverso la bellezza e la cultura, su ciò che ancora oggi unisce i popoli e costruisce ponti».
Il primo appuntamento è fissato per venerdì 4 luglio, alle 17:30 in via Giuseppe Saverio Mercadante, a Castel Volturno, con un vernissage che darà ufficialmente il via al progetto. Seguirà alle ore 19:00 l’apertura dell’intera esperienza multivisiva. Protagonista simbolica dell’iniziativa è Miriam Makeba, indimenticabile “Mama Africa”, la cui vita è stata un inno alla libertà e alla lotta contro l’apartheid. La sua ultima esibizione, il 10 novembre 2008, proprio in provincia di Caserta, prima di morire, fu un gesto estremo di amore e denuncia contro le mafie. La sua voce, scrive Klain, «ha dato corpo al dolore dell’esilio e forma al sogno di una società più giusta».
Il programma di luglio si arricchirà di quattro serate-evento. L’11 luglio spazio a “Le Voci delle Seconde Generazioni”, con il live painting del ritratto di Miriam Makeba, la presentazione del libro Addio, a domani di Sabrina Efionay, e del film Welcome to Albidian di Salvatore Nappa, introdotti da Desirée Klain e Fatou Diako, presidente di Amref Campania. Sarà un confronto vero sulle identità ibride, sulla memoria che migra e si trasforma, sulla resilienza culturale dei figli e delle figlie dell’Africa nati in Italia.
Il 18 luglio toccherà alla musica, alla moda e alla cucina africana scaldare i cuori. Una serata multisensoriale tra sfilate, ritmi tribali, pietanze tradizionali e contaminazioni contemporanee, per vivere l’Africa con tutti i sensi. «Non è folclore – sottolinea Fatou Diako – ma restituzione di dignità a una cultura che troppo spesso viene fraintesa o semplificata».
Infine, il 25 luglio, “One Night for Africa”, la serata di beneficenza che culminerà con la donazione di un ritratto di Samia Yusuf Omar, giovane atleta somala morta nel Mediterraneo tentando di raggiungere l’Europa dopo aver corso alle Olimpiadi di Pechino. Il dipinto di Klain sarà messo in vendita e il ricavato interamente devoluto ad Amref per sostenere progetti dedicati ai bambini africani.

«La storia di Samia – ricorda Fatou Diako – è un grido di speranza e disperazione che non possiamo ignorare. È morta sognando la libertà, e oggi tocca a noi dare un senso al suo sacrificio».
La serata sarà accompagnata da letture tratte dal libro di Giuseppe Catozzella Non dirmi che hai paura, che ha portato la vicenda di Samia all’attenzione del grande pubblico, e da momenti di riflessione sulla condizione dei migranti e sul valore dell’inclusione come fondamento delle democrazie moderne.
Il progetto si svolge sotto l’egida di Calathea Multivisual Art Experience, in collaborazione con AMREF Health Africa, e si propone di andare oltre l’evento artistico per diventare uno spazio collettivo di ascolto, consapevolezza e cambiamento.
Un invito a lasciarsi coinvolgere, senza barriere. A vivere, anche solo per una sera, il cuore dell’Africa che batte qui, tra le strade e le storie di Castel Volturno.