
Ulss 2 Marca Trevigiana prima della partenza per Barcellona
Martedì 22 aprile ha preso ufficialmente il via una nuova e stimolante avventura per undici ragazzi e ragazze seguiti dall’Unità operativa semplice Disabilità, dal Servizio di Integrazione Lavorativa e dall’Unità operativa complessa Psichiatria del Distretto di Pieve di Soligo. Partiti da Venezia e accompagnati da due educatori, i giovani sono ora a Barcellona, nel cuore della Catalogna, per un mese di tirocinio formativo, sostenuto dal programma Erasmus+, rivolto a giovani con disabilità lieve o autismo ad alto funzionamento.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di rafforzare le abilità relazionali e occupazionali in un contesto nuovo, dinamico e internazionale. I giovani individuati stanno svolgendo percorsi formativi attraverso tirocini avviati dal Servizio Integrazione o sono in procinto di iniziare tali esperienze finalizzate proprio a sperimentarsi attivamente in un nuovo ruolo, quello di adulto lavoratore. Con la scuola infatti si conclude un lungo percorso formativo ma spesso si rende necessario fare delle esperienze che consentano di sviluppare competenze trasversali, abilità personali e interpersonali che aiutino a relazionarsi, risolvere problemi e gestire il lavoro con maggiore efficacia. Un’esperienza all’estero si connota quindi come un laboratorio intensivo, eccezionale e di conseguenza punto chiave di un curriculum.
A rendere possibile questo progetto è stata la collaborazione tra IRECOOP Veneto, Cooperativa Terra Fertile di Vittorio Veneto – già partner di numerose iniziative Ulss 2 – e le tre Unità operative dell’Azienda sanitaria. Gli enti del terzo settore grazie alla loro flessibilità e vicinanza con il mondo produttivo, riescono a intercettare percorsi che consentono di cogliere opportunità di crescita e immettere nel mercato del lavoro, nel posto giusto, giovani che, seppur fragili, possono esprimere al meglio le loro abilità. Attualmente la Regione Veneto auspica tavoli di coprogettazione nei quali le istituzioni incontrino il terzo settore e il mondo del volontariato al fine di costruire gruppi di lavoro che nella diversità dei componenti trovino sinergie che consentano di amplificare le risorse.
Durante il soggiorno a Barcellona, i ragazzi svolgeranno tirocini formativi in ambito back office, all’interno di musei, enti pubblici, aziende private e nel settore turistico. Le sedi di stage sono state selezionate in base alle inclinazioni e capacità di ciascun partecipante, attraverso colloqui individuali curati dall’ente ospitante Sagitter Training. Mettere insieme domanda e offerta non è un compito semplice: l’ente ospitante, attraverso colloqui on line ha conosciuto individualmente gli 11 giovani che hanno potuto esprimere oltre ai loro punti di forza e di debolezza anche i loro sogni e desideri: chi vorrebbe lavorare con i bambini, che nella cura del verde, chi non ama stare in mezzo alle persone, chi invece sogna lavorare nella ristorazione. Tutti sono stati ascoltati, qualcuno ha potuto esaudire il proprio desiderio, qualcuno ha dovuto fare di necessità virtù e cimentarsi in altri ambiti. Al termine dell’esperienza verrà fatto un bilancio che consentirà di fornire l’orientamento necessario per l’avvio di esperienze che tengano conto di quanto messo in evidenza oltre confine.
Il percorso di preparazione allo stage è iniziato già a marzo con un incontro informativo che ha coinvolto anche le famiglie. I partecipanti hanno seguito un corso di lingua spagnola della durata di 20 ore, per acquisire le competenze linguistiche necessarie all’esperienza. Una volta a Barcellona, i giovani alloggeranno in un campus universitario e si sposteranno con i mezzi pubblici verso i luoghi di lavoro. La cooperativa Terra Fertile aveva già partecipato a un progetto simile in passato, sempre in Spagna, e forte di tale esperienza ha potuto mettere in campo in tempi brevi gli strumenti organizzativi per preparare adeguatamente i giovani all’esperienza. Il percorso svolto con l’insegnante di lingua spagnola è infatti iniziato tempestivamente e ha consentito ai ragazzi di non trovarsi impreparati nei semplici scambi della quotidianità a Barcellona: ordinare un caffè o un panino, chiedere una semplice indicazione, scambiare un saluto…non saranno una preoccupazione per loro.
Il rientro da Barcellona è previsto per il 22 maggio. Al termine del progetto ogni partecipante riceverà il documento Europass Mobilità che attesta le competenze sviluppate durante l’esperienza internazionale.
Il programma Erasmus+ coprirà tutte le spese, dal viaggio all’alloggio, inclusa la presenza degli accompagnatori. La buona riuscita di questa iniziativa ha già ispirato nuove edizioni future: è in programma la partenza di cinque ragazzi del Distretto di Asolo, mentre gli organizzatori stanno lavorando per estendere ulteriormente l’iniziativa.
A esprimere grande soddisfazione per il progetto è la dr.ssa Carola Tozzini, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale, che commenta: “Sarà un’esperienza indimenticabile che permetterà ai ragazzi di sperimentarsi in esperienze comuni a quelle di altri coetanei abbattendo lo stigma cioè i pregiudizi che ancora troppo spesso sono legati all’area della salute mentale o della disabilità”.
Parole condivise anche dalla dott.ssa Monica De Coppi, direttrice dell’Unità Operativa Disabilità e Non Autosufficienza, che sottolinea come: “La specificità dell’esperienza, che promuove la vita in gruppo porta i suoi membri a supportarsi per raggiungere obiettivi e successi comuni, migliorando sia nei risultati operativi che nello sviluppo di abilità sociali ed emotive, è perfettamente in linea con le richieste del mondo del lavoro che richiede sempre più flessibilità e lavoro di squadra. Grande l’ammirazione da parte di tutti i colleghi del Servizio Disabilità – continua De Coppi – per questi giovani coraggiosi, perché se non ci si mette mai in gioco si rimane sempre spettatori”.
La dott.ssa Adriana Marchioni, coordinatrice SIL distretto Pieve di Soligo aggiunge: “Di certo questa esperienza andrà a rafforzare le “soft skills”, le competenze oggi maggiormente richieste dal mondo del lavoro: flessibilità, adattabilità, gestione dei cambiamenti e dello stress, competenze trasversali strettamente collegate alle abilità relazionali, emotive e comportamentali. Questa opportunità di sperimentarsi in un contesto completamente nuovo, al di là dell’attestato Europass, lascerà un segno importante in termini di autonomia e fiducia in sé stessi”.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |