Licei Lunigianesi, gli studenti mettono a punto la radiosonda
Si rinnova il prossimo venerdì l’appuntamento con il lancio delle radiosonde organizzato dai Licei Lunigianesi di Aulla, Pontremoli e Villafranca Lunigiana. L’iniziativa, giunta alla sua nona edizione, rappresenta il culmine di un progetto didattico iniziato sei anni fa e volto ad avvicinare gli studenti al mondo della meteorologia e delle scienze atmosferiche.
«I nostri progetti per il lancio delle radiosonde sono partiti sei anni fa e questo è il nostro nono lancio» racconta il professor Stefano Gaffi, docente di religione negli istituti coinvolti e promotore dell’iniziativa. Grazie al pallone – sonda che rilasceremo venerdì mattina raccoglieremo i dati forniti dal congegno elettronico preparato dai ragazzi e li metteremo a disposizione della comunità scientifica».
La scelta di Fivizzano, comune in provincia di Massa Carrara, come sede del lancio non è casuale: «Abbiamo voluto organizzare l’evento qui anche per rendere omaggio al colonnello Edmondo Bernacca, il celebre meteorologo della Rai, che proprio a Fivizzano è ricordato per il suo contributo alla divulgazione scientifica negli anni Settanta e Ottanta: il Comune – aggiunge Gaffi – ha infatti dedicato al colonnello dell’aeronautica militare un museo visitato da appassionati di tutta Italia».
Un teologo con la passione per le trasmissioni
Pur insegnando religione, il professor Stefano Gaffi confessa la sua lunga passione per la radio e le trasmissioni: «È un interesse che coltivo da sempre e che cerco di trasmettere ai ragazzi, unendo curiosità scientifica e spirito di scoperta».
Il lancio della radiosonda si terrà venerdì 17 ottobre alle ore 10 in piazza Medicea, nel cuore di Fivizzano. All’evento parteciperanno gli studenti delle scuole superiori del territorio, ma la manifestazione sarà aperta a tutti i cittadini, che potranno assistere dal vivo al rilascio del pallone aerostatico e al momento in cui inizierà il suo viaggio nell’atmosfera. L’evento potrà essere seguito anche dai radioamatori collegati e sul canale Youtube dei Licei Lunigianesi.
Ma cos’è una radiosonda?
Una radiosonda è un piccolo dispositivo elettronico, leggero e sofisticato, che misura diversi parametri atmosferici: temperatura, pressione, umidità, direzione e velocità del vento. Questi dati vengono poi trasmessi via radio a una stazione di ricezione a terra, dove meteorologi e ricercatori li analizzano in tempo reale.
Le radiosonde sono generalmente contenute in un involucro di plastica o polistirolo e sono collegate a un pallone gonfiato con elio o idrogeno. Grazie alla spinta del gas, riescono a salire fino a oltre trentamila metri di quota, attraversando l’intera troposfera e arrivando spesso fino alla stratosfera.
Il lancio: un viaggio verso le stelle
Il lancio di una radiosonda è un’operazione semplice in apparenza, ma estremamente precisa. Prima di tutto, i tecnici gonfiano il pallone con gas leggero e controllano attentamente la quantità di elio per determinare la velocità di ascesa. La radiosonda viene poi collegata con una cordicella e dotata di un paracadute, che servirà a rallentare la discesa una volta che il pallone si sarà disintegrato a grande quota, a causa della bassa pressione atmosferica.
Una volta rilasciata, la radiosonda inizia il suo viaggio verso l’alto. Durante l’ascesa, invia continuamente dati che vengono utilizzati per tracciare i profili dell’atmosfera: informazioni fondamentali per la previsione del tempo, la sicurezza aerea e lo studio dei cambiamenti climatici.
Dati che cambiano il mondo
Ogni giorno, a livello mondiale, vengono lanciati circa novecento palloni-sonda in contemporanea, spesso due volte al giorno. I dati raccolti si combinano con quelli provenienti da satelliti e radar, costituendo la base delle previsioni meteorologiche globali. Grazie alle radiosonde, oggi possiamo comprendere meglio fenomeni come le perturbazioni e i fronti atmosferici. Sono, a tutti gli effetti, gli “occhi e le orecchie” della meteorologia oltre le nuvole.
Il viaggio di una radiosonda dura circa due ore, ma il suo contributo scientifico è enorme. Anche se spesso atterra in zone remote o viene dispersa, ciò che importa è il messaggio che lascia: la conoscenza del nostro cielo.
