
Napoli Palazzo Reale di Capodimonte

Dopo il successo della prima edizione del 2022, prende il via la seconda edizione del Royal Photo Contest, il concorso fotografico nazionale promosso dall’Associazione per i Siti Reali e le Residenze Borboniche APS/ETS. L’iniziativa, parte integrante del progetto speciale Le radici del futuro, mira a valorizzare attraverso la fotografia il patrimonio borbonico presente nel Sud Italia.
Il contest è stato presentato alla stampa da Alessandro Manna, presidente dell’Associazione Siti Reali, insieme a Teresa Armato, assessora al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli, e Caterina Ascione, curatrice del Museo Ascione.

Rivolto a fotografi professionisti e amatoriali maggiorenni, il concorso intende promuovere una fruizione culturale “dal basso” ed emozionale dei luoghi borbonici, presenti in Campania, Calabria, Lazio e Sicilia, incoraggiando la narrazione visiva del paesaggio, dell’architettura e del rapporto tra territorio e comunità. L’obiettivo è raccontare la storia e la trasformazione dei territori delle antiche Due Sicilie attraverso l’occhio e la sensibilità di chi li vive o li visita.
Il bando è già disponibile online sulla piattaforma royaldistrict.it e resterà attivo fino al 30 settembre 2025. Entro 45 giorni dalla scadenza, una giuria procederà alla selezione delle opere vincitrici: al primo classificato andrà un premio di 1.500 euro, mentre due premi da 300 euro ciascuno saranno assegnati alle categorie speciali “Patrimonio e comunità” e “Paesaggio e comunità”.
Il contest, patrocinato da ANCI, Comune di Napoli e Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania, coinvolge una rete prestigiosa di enti, fondazioni e istituzioni culturali, tra cui la Reggia di Caserta, il MANN, il Palazzo Reale di Napoli, il Parco Archeologico di Pompei, la Fondazione Teatro di San Carlo, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, l’Università Federico II e molte amministrazioni comunali.
Attraverso la fotografia, il Royal Photo Contest si propone di generare un processo virtuoso di memoria, partecipazione e riscoperta, promuovendo non solo il patrimonio culturale borbonico, ma anche l’identità dei territori e il senso di appartenenza delle comunità.
Mario Conforto