
Papa Francesco
Giovedi’ 24 aprile alle 18.30 la chiesa palermitana è pronta a raccogliersi in Cattedrale su invito del Vescovo di Palermo Corrado Lorefice per la celebrazione eucaristica in suffragio di Papa Francesco, un evento che prevede la presenza di tantissimi fedeli che ricordano la visita del Pontefice lo scorso 15 settembre 2018 in occasione del XXV Anniversario del martirio di Padre Pino Puglisi. Il papa degli ultimi che aveva iniziato le tappe dei suoi viaggi proprio dalla Sicilia nel 2013 a Lampedusa, anche cinque anni più tardi non si smentì, scegliendo come luogo privilegiato della sua visita le periferie esistenziali da cui emergono le energie vitali di rinascita di un territorio: l’abbraccio a fratel Biagio Conte e agli ospiti presso la Comunità Missione Speranza e Carità e il pranzo in condivisione alla stessa mensa, la visita a Brancaccio sul luogo che vide l’apostolato e il martirio di padre Pino Puglisi, l’ incontro con la gente al Foro Italico sulla spianata verde del prato sul lungomare e coi giovani a Piazza Politeama con quell’ invito ad “alzarsi dal divano” per andare e crescere!
Momenti indimenticabili che la città porterà per sempre nel cuore.
Oggi vogliamo dedicare a Papa Francesco una rosa bianca simbolica, che lui vedeva come diceva spesso come segno della sua vicinanza a s.Teresita, Teresa di Lisieux, a cui era molto devoto: “Quando ho un problema chiedo alla santa non di risolverlo per me, ma di prenderlo in mano e aiutarmi ad accettarlo. E come segnale ricevo quasi sempre una rosa bianca”.
Insieme a un mio ricordo personale, il brano di tango “Tormenta”, cui facciamo seguire il testo:
“Urlando in mezzo ai lampi, perso nella tempesta della mia notte interminabile, Dio, cerco il tuo nome.
Non voglio che il tuo raggio mi accechi nell’orrore, perché ho bisogno di luce per continuare….
Quello che ho imparato da te non serve per vivere? Sento che la mia fede traballa,
che la gente malvagia vive, Dio, meglio di me.
Se la vita è l’inferno e l’onesto vive in lacrime, qual è il bene… di chi lotta nel tuo nome,pulito, puro? … Per che cosa?
Se oggi l’infamia paga e l’amore uccide nel tuo nome, Dio, quello che hai baciato…
ed il seguirti è dar vantaggio e l’amarti soccombere al male.
Non voglio abbandonarti, io, dimostra una sola volta che il traditore non vive impunito, Dio, per baciarti… indicami un fiore che sia nato
dallo sforzo di seguirti, Dio, per non odiare il mondo che mi disprezza, perché non imparo a rubare…
E allora fatte sanguinare le ginocchia sui sassi, morirò con te, felice, Signore!”.
Era il 17 dicembre 2020, nel pieno della seconda ondata della pandemia da COVID 19, e insieme ai maestri argentini di tango della scuola Civitas Tango con sede a Palermo abbiamo avuto l’iniziativa di dedicare a Papa Francesco proprio questo tango speciale, “Tormenta”, un tango-preghiera, per il suo 84mo compleanno, perché egli continuasse a guidarci nella luce pur nelle “tormente” che attraversano la nostra vita, e che anche lui ha conosciuto bene nel suo percorso terreno. La dedica andò in onda durante la rassegna stampa del giorno “Leggiamo Insieme Avvenire”, da me allora condotta su “Radio Mater”, ed è ancora ascoltabile sul canale YouTube della Civitas Tango.
“Tormenta” fu composto nel 1939 da Enrique Discepolo, l’autore considerato “il filosofo del tango” per la sua predilezione dei temi esistenziali e si ispira al salmo biblico n.21, che Gesù Cristo avrebbe pregato sulla Croce.
“Tormenta” esprime tutta la religiosità del popolo argentino nell’armonia della danza: la supplica di un uomo provato dal vedere che intorno a sé chi commette ingiustizia va avanti, e chi segue il bene sembra soccombere al male, egli grida a Dio, cercando nel buio il suo nome, lo sbocciare inatteso di un fiore, il “segno” di speranza che tutto non andrà perduto.
Ancora oggi gli artisti argentini Pablo Pouchot e Silvina Larrea sono a Palermo promotori della cultura del tango nelle sue mille sfaccettature, mettendola a servizio delle persone fragili, malate di Parkinson, come testimonia il recente evento presso il Teatro Massimo di Palermo lo scorso 23 febbraio in collaborazione con l’associazione APIS Sicilia.
Nell’abbraccio al cuore di Papa Francesco, un’ intera città, dal microcosmo al macrocosmo, il globo, l’umanità.