
Di Maria Saveria Reale
Schiere di pellegrini, provenienti dal Molise e dalle regioni limitrofe, hanno raggiunto dal 30 maggio al primo giugno, il Convento di Sant’Elia a Pianisi, Comune del Fortore molisano, dove, per la prima volta, hanno fatto sosta le sacre reliquie del Santo di Padova, conosciuto ed amato in tutto il mondo anche in contesti di fede diversi. La sosta delle reliquie del Santo dei miracoli ha consolidato la sempre viva e sentita devozione per il Santo dei Miracoli. Non un semplice culto ma un ponte per sentirlo ancora vivo, per ricordare la sua singolare testimonianza sempre attuale, in grado di suscitare dappertutto un forte senso di vicinanza alla spiritualità. Grande accoglienza è stata riservata alle spoglie del Santo di Padova nel Convento di Sant’Elia a Pianisi, noto per la secolare tradizione religiosa, luogo che ha ospitato San Pio e il suo maestro il Venerabile Padre Raffaele.
E’ stata l’occasione per conoscere le tappe salienti della sua vita più approfonditamente, anche attraverso le catechesi tenute da Fra Carlo Roberto guardiano del Convento di Casacalenda e dall’Arcivescovo della Diocesi di Campobasso-Boiano, Monsignor Biagio Colaianni.
Bambini, giovani e adulti hanno vissuto momenti di profonda commozione nelle tre giornate intense che hanno richiamato devoti di Sant’Antonio da tanti luoghi e alla cui straordinaria vita è stato dato grande risalto nelle celebrazioni, nelle meditazioni e nei momenti di catechesi.
Ascoltiamo dalla voce di Fra Giovanni Milani, giunto da Cosenza, la testimonianza della Peregrinatio delle reliquie di Sant’Antonio che dal 1981 girano per il mondo. A 800 anni dalla morte del Santo ancora profonda la devozione per una figura scelta in questo anno giubilare come punto di riferimento e come figura esemplare, a cui affidare le speranze, il desiderio di rinascita, le delusioni.

VIDEO DI FRA GIOVANNI MILANI – RESPONSABILE PEREGRINATIO A fare gli onori di casa il guardiano del Convento, Padre Antonio Losapio, i frati del Convento di Sant’Elia a Pianisi, Padre Michelangelo Testa, Fra Giuseppe Trisciuoglio, Fra Umberto Balestrieri e il Presidente del Comitato festa, Antonio D’Addario, che hanno fortemente voluto la sosta della reliquia a cui è legato anche il nome di Giovanni Paolo II.