
La Radio, è nata per essere al servizio della comunicazione. Guglielmo Marconi, compie i suoi primi esperimenti sulla Radio, quando Padre Pio ha solo 8 anni. Ma 80 anni dopo (1975), ad Isernia, p.Luigi Marro, un frate di 38 anni, crea le basi di “Radio Amica”, la prima radio libera molisana. Anni dopo, nel 1987, a Campobasso, frate Francesco Colacelli, crea una seconda radio “Radio TAU”; due emittenti che riflettono la stessa mission ma con gestione autonoma. Nei primi Anni ’90, il ministro provinciale, fra Mariano Di Vito, che aveva ben recepito la potenza del mezzo radiofonico nella missione evangelica, ha ampliato la rete di “ponti ripetitori” per una più ampia diffusione del messaggio, finchè ha “assemblato” le due stazioni radiofoniche nell’unica denominazione di “Radio TAU, la Voce di Padre Pio”. La radio diventa così uno strumento per la divulgazione del messaggio di padre Pio. Così, la voce di Padre Pio, va avanti nel messaggio radio fino al 1999, proprio quando Padre Pio è stato proclamato Beato. Nel 1999, certi frati andavano a Roma per organizzare il grande evento della beatificazione di Padre Pio e qui conobbero Stefano Campanella che realizzò e diresse i primi programmi di “Radio TAU” e poco dopo, ne divenne Direttore Responsabile. Già dai primi anni ‘2000, tantissimi radioascoltatori, contattavano, scrivevano e chiedevano a “Radio TAU” di poter < vedere > quello che ascoltavano per radio, soprattutto le liturgie. Non era facile allora acquisire una concessione televisiva, in vendita. Quindi, aprirono il canale televisivo su web. Ma, poco dopo, trovarono una concessione in vendita a Manfredonia e, dopo due anni, hanno iniziato a trasmettere in simulcast via satellite. Così nel 2011, quella dedicata a Padre Pio, divenne TV nazionale. Già questi, erano alcuni forti segnali, per cui Padre Pio stava guidando tutti coloro che, attraverso il canale radio e televisivo, divulgavano il suo messaggio cristiano!
Andiamo quindi a scoprire qual è oggi la mission di “TeleRadio Padre Pio” per conoscere lo spirito che è la sua vera linfa, una mission di bene ! Nel mondo della comunicazione, oggi la radio è sempre al top dei media, ma anche al top del cuore perché è lo strumento ideale e più efficace per traghettare messaggi, da quelli semplicemente contingenti fino a quelli spirituali.
Ruolo decisamente importante e molto al passo coi tempi, è quello che svolge oggi la storica “TeleRadio Padre Pio “ gestita dai Frati Minori della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio. Location di trasmissione: San Giovanni Rotondo. Una emittente che presenta ed analizza i fatti che accadono in Italia e nel mondo, alla luce del messaggio del Vangelo e dei grandi insegnamenti di San Pio da Pietrelcina. La prima mission di “TeleRadio Padre Pio “ è : divulgare i preziosi contenuti del messaggio evangelico, senza fini di lucro. Il palinsesto di “TeleRadio Padre Pio “ è basato sulle celebrazioni liturgiche che si svolgono nei luoghi sacri di San Giovanni Rotondo. Ma è anche ricco di programmi d’informazione, attualità, cultura, catechesi, riflessioni sugli scritti e sul modello di vita di Padre Pio. Ogni mercoledì e domenica vengono trasmessi l’Udienza Generale e l’Angelus di Papa Francesco.
Intervista a Stefano Campanella
Direttore Generale TELERADIO PADRE PIO
1. D) Quando e perché Radio Padre Pio nasce prima come Radio Muris, Radio Tau?
Nasce nel 1987 a Campobasso, da frate Francesco Colacelli. Perché la radice è proprio lì?
1. R.) Allora, in realtà c’è un antefatto che ha come luogo sempre in Molise, ma nella città di Isernia. Nel 1975, siamo agli albori delle radio libere, un altro frate oggi al cospetto del Signore, padre Luigi Marro, fece sorgere proprio in Isernia, Radio Amica. Poi l’allora studente Francesco Colacelli a Campobasso, fondò una seconda radio, ma le due radio Radio Amica di Isernia e Radio Tau di Campobasso sono sempre rimaste ciascuna autonoma rispetto all’altra; finché negli anni ‘90 l’allora ministro provinciale Fra Mariano Di Vito, avendo intuito la grande valenza che avevano questi mezzi di comunicazione, anzitutto ha acquistato altri “ponti” per estendere il segnale non solo in tutto il Molise, ma anche in tutto l’Abruzzo e nella Puglia settentrionale. Man mano che c’era la disponibilità di comprare frequenze e ponti, lo faceva e poi ha unificato le due radio sotto l’unica denominazione di Radio Tau la voce di padre Pio, facendone uno strumento per la divulgazione del grande messaggio di padre Pio. Tutto questo, è andato avanti fino al 1999, anno della beatificazione di padre Pio, durante il quale io all’epoca ero responsabile della redazione romana di Telenorba. Intercettavo questi frati che venivano a Roma per organizzare l’evento. Così è nata un’amicizia, mi hanno chiesto di fargli la cortesia nel settembre del ‘99 e io, d’intesa con i miei editori dell’epoca, Ingegnere Montrone e Dottor Spada, accettai durante la prima novena della prima festa liturgica del beato padre Pio, quindi nel settembre del ‘99, mi prestai a fare dei programmi per loro, per dieci giorni; dopodiché loro mi fecero proprio la proposta di lavorare e di essere Direttore responsabile della radio.
Però già da tempo, loro avevano da parte dei radioscoltatori, la richiesta di poter vedere quello che ascoltavano, soprattutto le liturgie. Era il periodo in cui non facilmente si potevano trovare delle concessioni televisive in vendita. Cominciammo nel 2000 con una Web TV, nel giro di pochi mesi la provvidenza ci ha aperto altre strade. Prima, abbiamo trovato una concessione in vendita a Manfredonia, poi nel giro di due anni, abbiamo cominciato a trasmettere in simulcast via satellite. Nel 2011 siamo riusciti anche a trasformare la TV in TV nazionale, veramente grazie a porte spalancate che abbiamo trovato dappertutto.
2. D) Siete anche su satelliti eccetera… Qual è oggi la missione di TeleRadio Padre Pio?
2. R.) E’ sempre quella di riattualizzare il messaggio del Vangelo attraverso l’esperienza di vita, ma anche gli insegnamenti di Padre Pio, uniti agli insegnamenti del Magistero della Chiesa.
Abbiamo avuto, grazie a Dio, la grande opportunità di contare su tre Pontefici fortemente comunicativi. Wojtyla, con gesti e parole da grande filosofo, antropologo e teologo quale è stato. Ratzinger da eccelso teologo. Papa Francesco da pastore che sa sminuzzare anche concetti complessi in modo tale da essere compresi dalla gente comune e, non a caso, quello che per il pubblico medio di una televisione è quello che penetra di più e che fa capire meglio i concetti del Vangelo.
3. D) Il libro CommuniCare al quale vi ho dedicato l’incontro l’altra sera, è proprio nato da questo. Sappiamo che ormai oggi, TeleRadio Padre Pio è visibile a parte il servizio ai cittadini, anche via satellite e tramite internet in tutto il mondo ormai. Quali sono le applicazioni che ci permettono di visualizzare TeleRadio Padre Pio sia su iPhone, sia su smart con sistema Android?
3 R.) Allora, anzitutto devo specificare che noi abbiamo due televisioni ma non tutti lo sanno. Una televisione interregionale Puglia e Basilicata che si chiama TeleRadio Padre Pio e poi una televisione nazionale che si chiama Padre Pio TV, poi spiegherò il motivo per cui persistono due Emittenti. Padre Pio TV è trasmessa, oltre che sul digitale terrestre a livello nazionale, anche via satellite sulle piattaforme “mobile” IOS e Android, quindi tutti i tablet e tutti i cellulari con sistema operativo IOS e Android, possono scaricare gratuitamente l’applicazione e vedere gratuitamente in diretta la nostra TV. “Padre Pio TV” ha anche un suo sito in cui in streaming è possibile vedere ,in diretta, le trasmissioni ma anche on demand quelle già andate in onda che è www.padrepio.tv e infine, da tre anni, siamo presenti in una piattaforma IP di una società libanese che ci permette di arrivare in: Stati Uniti, Canada e Oceania.
Abbiamo mantenuto, dopo che nel 2011 abbiamo ottenuto una concessione a livello nazionale, la concessione vocale perché i costi di una concessione nazionale, o meglio più che di una concessione, del sistema di trasmissione nazionale, sono elevati e quindi i frati, prudentemente, non sapendo fino a quando potranno far fronte a questi costi, hanno mantenuto insieme alla TV nazionale, anche la TV locale. Se un domani non fossimo in grado di gestire ancora i costi della banda del digitale terrestre nazionale, possiamo sempre ritornare a trasmettere solo a livello locale. Le due emittenti trasmettono in simultanea, come la legge permette, per non più di sei ore, soltanto le liturgie che sono l’asse portante del nostro palinsesto. Le altre trasmissioni invece sono differenziate, non tanto nei contenuti quanto nelle fasce orarie di trasmissione. I contenuti sono più o meno simili ma le due emittenti li trasmettono in fasce orarie diversificate.
4. D) Sappiamo che ormai il numero dei visitatori a San Giovanni Rotondo, supera anche i 7 milioni l’anno, ne abbiamo parlato ultimamente, ma quali servizi e quali strategie ha adottato Radio Padre Pio, proprio mirati ai visitatori che da ogni parte del mondo, fanno capo proprio a San Giovanni Rotondo per respirare quel mistico clima che ricorda San Pio ?
4. R) In realtà potremmo dire che paradossalmente la TV da un lato è la nemica dei pellegrinaggi, perché portando nelle case, le liturgie e anche, sebbene per pochi minuti al giorno ormai, l’immagine indiretta dal luogo dove riposano le spoglie mortali oggi reliquie di San Pio a Pietrelcina, scoraggia chi non ha grandi possibilità o magari ha difficoltà di movimento a venire a San Giovanni Rotondo. Ma in realtà è bivalente il ruolo della TV, perché l’emittente portando nelle case i luoghi di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, fa sorgere anche il desiderio di tornarci perché anzitutto la S. Messa ha il vero valore completo quando viene partecipata, e non quando viene vista in TV e quindi la TV, ricordando che qui si celebrano tante messe al giorno nei luoghi in cui questa messa, in un modo straordinario, veniva celebrata da Padre Pio; sollecita il desiderio di venire qui dove oltre a partecipare alla S. Messa, i pellegrini possono trovare la possibilità di confessarsi ma soprattutto la possibilità di respirare una spiritualità che non si trova, diciamo, in tutti i luoghi, che è una grazia di Dio concessa fin dai tempi in cui Padre Pio era presente, ma che molta gente continua a percepire. Cioè, molti qui sentono un clima, anche quando c’è tanta gente quindi tanta confusione, di spiritualità, di capacità di elevare il proprio sguardo al Signore che non sentono magari nella propria parrocchia o nelle chiese del proprio territorio.
Un clima che è nato a quei tempi , che perdura ed esiste. Ma che è grazia di Dio. Non c’è nulla di umano che costruisca questo clima, è solo grazia di Dio.
5. D) Quali progetti ha TeleRadio Padre Pio per il futuro, per i prossimi anni?
5. R) Anzitutto, guardando ai prossimi mesi, si sta preparando a sostenere i concetti cardine che ruotano intorno al grande tema della speranza che verranno fuori dal Giubileo 2025 e quindi cercheremo di seguire tutti gli appuntamenti giubilari che il calendario prevede o attraverso un corrispondente oppure facendo su e giù, perchè non vogliamo mancare a questo appuntamento visto che, tra l’altro, l’ultimo Giubileo, quello straordinario della misericordia ha avuto Padre Pio come coprotagonista insieme al San Leopoldo Mandic e che l’obiettivo di ogni Giubileo, è quello di riconciliare gli uomini con Dio, cosa per la quale Padre Pio ha speso tutta la sua esistenza, in particolare il suo ministero sacerdotale.
Non possiamo noi non diventare veicolo di questo messaggio, di questo invito a tornare a inginocchiarsi dinanzi al confessionale per riconciliarsi con Dio e anche la speranza che il tema dell’attuale Giubileo sia un leitmotiv che si trova spesso nelle lettere di Padre Pio, soprattutto quelle ai suoi figli spirituali e quindi anche questo concetto può essere veicolato attraverso l’insegnamento di Padre Pio, sempre però restando sui grandi temi che il Papa ci offre oggi.
6. D) Padre Pio aveva promesso che avrebbe fatto più rumore, tra virgolette, da morto che da vivo, lo sappiamo tutti. San Pio come riesce a fare questo attraverso TeleRadio Padre Pio?
6. R) Anzitutto è riuscito ad aprirci tante possibilità che quando abbiamo cominciato non erano possibili. Faccio l’esempio più clamoroso, la tv che è partita a livello locale poi ha ottenuto la possibilità di trasmettere a livello satellitare, non poteva avere una concessione nazionale perché la direttiva AGCOM dell’epoca, dava questa possibilità solo alle radio comunitarie, le tv comunitarie non potevano essere a carattere nazionale. Quando siamo andati all’AGCOM a chiedere il perché, evidenziando anche una evidente disparità di trattamento quindi non costituzionale fra le radio e le tv; abbiamo trovato non soltanto una direttrice all’epoca dell’AGCOM molto devota di Padre Pio, ma al tempo stesso lei ci ha detto:<…. avete perfettamente ragione e guarda caso, ma il caso non esiste per chi ha fede, esistono solo le coincidenze provvidenziali, questa delibera deve essere modificata per altre ragioni, quindi fate un’istanza in maniera tale che questa disparità di trattamento venga eliminata e anche alle Emittenti Televisive, venga concessa la possibilità di trasmettere come comunitarie a livello nazionale. Abbiamo fatto l’istanza e così è potuta nascere legalmente evidenziando una illegalità della norma precedente Padre Pio TV emittente televisiva nazionale.
Padre Pio ci ha aperto le porte sempre e dovunque quindi da questo deduco che l’emittente probabilmente da noi ritenuta partorita da menti umane, in realtà è stata partorita lassù servendosi delle nostre povere menti che fanno tutto il possibile.
Allora, caro Stefano Campanella ti ringraziamo.
Invitiamo tutti a seguire “DIGIT RADIO” Italia News.
© Alfredo Gallerati