
Centro agricolo sperimentale San Marcel


Max Planck, primo formulatore della teoria quantistica, fisico tedesco Premio Nobel nel 1918, era un conservatore e decisamente non amava, era restio ad ammettere i risultati della sua stessa indagine che mutavano la visione della fisica classica sull’elettromagnetismo, ma pubblicò ugualmente nel dicembre del 1900 la teoria sui quanti. Tutto questo è riportato in un saggio di Feltrinelli intitolato “Fisica e Filosofia” di cui è autore un altro celebre Premio Nobel del 1932, Werner Heisenberg, scopritore della meccanica quantistica. Nel piccolo testo che riporta i discorsi di una serie di conferenze universitarie è specificato: “Planck deve aver compreso che la sua formula aveva intaccato i fondamenti della nostra descrizione di natura e che quei fondamenti avrebbero cominciato un giorno a muoversi dal loro sito tradizionale verso nuove e ancora sconosciute posizioni di stabilità”. Molto chiaro, la Scienza è ricerca e la ricerca, d’altra parte come l’arte, è spesso un salto nell’ignoto ma è da questo rischio che sorge l’evoluzione della conoscenza. Di ciò è convinto anche Luciano Gastaldi, ricercatore italiano indipendente specializzato in fisica quantistica agronomica che da oltre 30 anni conduce una ricerca assidua sulla memoria dell’acqua e sul suo utilizzo nelle coltivazioni per ridurre progressivamente il ricorso a pesticidi ed agrofarmaci. E’ recentissimo nei suoi confronti un attacco legato ad una informazione denigratoria che bolla i suoi studi come pseudoscientifici e che ha portato alla revoca della sperimentazione con la tecnologia SMT, quella che ha brevettato, da parte della Regione Valle D’Aosta dove, peraltro, le applicazioni erano in corso con risultati pubblici e certificati da tre anni e mezzo.
Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più dotto del reame?
Probabilmente sullo sfondo dello scenario che ha bloccato la ricerca in Valle D’Aosta si profila il Cicap, Comitato Italiano per il Controllo sulle affermazioni delle pseudoscienze, fondato da Piero Angela. La consigliera regionale che ha presentato l’interrogazione che ha poi cassato la sperimentazione ne fa parte. Ogni organismo ha legittimamente statuto e finalità proprie, ma ci si può domandare perché il Cicap non abbia chiesto alcuna documentazione alla “Quantica Red”, la società di cui Luciano Gastaldi è direttore scientifico, né abbia mai visitato il Centro agricolo regionale sperimentale. “Disponiamo – precisa Gastaldi- di tutte le certificazioni che attestano dati certi che la Regione stessa mi ha ufficialmente inviato riferiti a oltre tre anni di applicazione della tecnologia sopramolecolare. Il triennio di osservazioni e verifiche serve per ottenere il requisito della “ripetibilità” e della conseguente conferma della scientificità. Lo scorso anno abbiamo collaborato con l’Università di Torino che attesta il successo della sperimentazione. Come può il Cicap giudicare senza avere in mano la documentazione? La Consigliera ha contestato, inoltre, l’erogazione di 2.700 euro assegnata per svolgere opportunamente le analisi del terreno, dato che il centro sperimentale si trova in una zona vicina a delle acciaierie, ma c’è da chiedersi perché la Regione non voglia impiegare lo stesso scrupolo per verificare quali siano gli sviluppi di altre linee di finanziamento per l’agricoltura ben più ingenti, da 4 milioni all’anno”.
Le frequenti anomalie
Il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura del Ministero dell’Agricoltura, insieme a Inail Settore Ricerca che collabora con il Ministero della Salute, ad inizio 2025 hanno rivolto una formale richiesta alla Valle D’Aosta per stabilire una sinergia riguardante i nuovi metodi in agricoltura relativi alla tecnologia SMT ma la comunicazione proveniente dallo Stato è rimasta nei cassetti dell’assessorato regionale. “Questa è una anomalia – commenta Gastaldi – perché la Regione respinge l’offerta di collaborare con organismi statali ma si inchina di fronte al volere di soggetti privati, come il Cicap, che si autodefiniscono possessori della verità. La richiesta dello Stato è rimasta nascosta e il mio intento è far conoscere ai cittadini valdostani queste circostanze poiché i rappresentanti in Regione sono stati eletti per fare l’interesse dei cittadini, ma a me non pare che l’utile collettivo venga perseguito”.
La petizione di change.org
Lo scorso 16 luglio alcune associazioni valdostane, Opera Omnia aps e L’Agrou odv, hanno lanciato una petizione per far ripartire la sperimentazione dell’acqua informata in agricoltura in Valle D’Aosta. L’acqua è notoriamente un piccolo magnete in grado di attrarre la frequenza delle sostanze con cui viene in contatto, ma prima della scoperta di Gastaldi sussisteva il problema dell’instabilità delle molecole d’acqua che disperdevano rapidamente la frequenza trasmessa. La tecnologia SMT stabilizza invece le molecole d’acqua permettendo una interazione efficace con il metabolismo della pianta che riacquista la capacità di difendersi da sola da parassiti ed agenti esterni senza il bisogno di fitofarmaci. Il risultato è la produzione di un cibo più sano con migliori qualità organolettiche e nutrizionali oltre che la salvaguardia dei terreni e la tutela della salute sia degli operatori in campo che dei consumatori. Le attività della “Quantica Red” non si fermano ed il prossimo 5 luglio è previsto un incontro sulla memoria dell’acqua a Chatillon, provincia di Aosta, nella sede del Convento dei Frati Cappuccini, con il patrocinio di 7 municipalità e della stessa Regione Valle D’Aosta che ha posto lo stop alla sperimentazione, mentre il 6 luglio presso l’azienda vinicola “Le More Bianche” a Magliano Alfieri, provincia di Cuneo, sarà inaugurata la presenza sul mercato di vini prodotti con la tecnologia SMT senza chimica di sintesi e solfiti. Ci si potrà accostare a buoni sapori e, d’altra parte, in questo contesto si può ricordare che la stessa parola “sapienza” deve la sua origine all’antico “sapio” che significa “aver sapore”: c’è bisogno del buon sapore della vera conoscenza.