
Palermo concerto per Sara Campanella

Ambasciatori di una Pace di Genere nel nome di Sara Campanella. Questo il messaggio lanciato dalla comunità educante dell’ Istituto Regina Margherita e dal dirigente Domenico Di Fatta ieri in occasione del CONCERTO PER SARA “Mi amo troppo per stare con chiunque” che ha visto protagonista al Teatro Politeama Garibaldi di PAlermo, nel nome della giovane universitaria di 22 anni vittima di femminicidio lo scorso 31 marzo, l’Orchestra di fiati “La Nuova Generazione” e il Coro Polifonico “Santa Cecilia” con la direzione del maestro Giovanni La Mattina e del Maestro del coro Antonella Infantino.
Una serata di bellezza come Sara era bella interiormente, all’insegna della musica e della poesia, allo scopo di cementare una alleanza educativa, ma anche uno stile di intervento nel contrasto alla violenza di genere, perché educare alla bellezza e fare cultura significa prevenire la proliferazione della violenza nei rapporti interpersonali.
La scuola si impegna in prima linea – dichiara il D.S. Domenico Di Fatta che tra l’altro è stato membro della commissione ministeriale- per una azione congiunta che coinvolga scuole, famiglie, istituzioni, ordini professionali e la comunità educante in prima linea come ambasciatori di una pace di genere, nella promozione di iniziative significative. Tra queste il sostegno alla Fondazione “Sara Campanella” , con la pubblicazione del QR Code che ad essa rimanda promosso sul sito dell’ Istituto, per azioni di contrasto alla violenza e supporto alla parità di genere. Le note hanno emozionato, durante la performance, scandita da diverse standing ovation da parte del pubblico, in prima fila i componenti della famiglia di Sara, cugini, nonni, zii.
“Servono parole nuove contro gli stereotipi, i pregiudizi e le trappole subdole che creano nella quotidianità il terreno alla violenza”- afferma nel suo intervento la prof.ssa Serena Cosentino, docente dell’istituto e parente di Sara.

“Dove non arrivano le parole arriva la musica” : cita Beethoven il maestro Gianpiero Campanella, cugino di Sara ed ex allievo dell’istituto, musicista e docente di educazione musicale nella scuola secondaria di primo grado, rivolgendosi dal palco ai giovani artisti, pronunciando il loro nome ad alta voce, uno per uno, per ringraziarli insieme al pubblico presente in sala. “Le cose belle della vita siete voi, ragazzi, ed è proprio in voi il futuro”. “Oggi vedo una società disorientata smarrita, giovani che non credono nella forza dei sogni, sconoscono il significato della parola amore. Ma per un attimo nei vostri occhi rivedo quelli di Sara, riesco a sentire ancora l’eco della sua risata”. ‘Sara, una ragazza del Sud – ha continuato Giampiero – cresciuta in un contesto familiare che ha costruito la propria vita sui valori del rispetto, dell’ altruismo, della gentilezza e che col sacrificio e l’abnegazione è riuscita ad emergere nelle società; una famiglia, quella Campanella, sempre a servizio della comunità ecclesiale, delle istituzioni attraverso la docenza nella pubblica istruzione, che ricopre incarichi dirigenziali in diverse aziende italiane e all’estero, e anche nell’ arma dei Carabinieri. Vorrei che ricordassimo l’eredità che Sara con la sua giovane vita ci lascia nel corso di questi meravigliosi 22 anni. Noi tutti siamo Sara Campanella. Sara vive”.