
Alessandro Bergonzoni in visita al Maschio Angioino
Di Mario Conforto
Napoli, Castel Nuovo – giugno 2025. Alessandro Bergonzoni è tornato a Napoli per un sopralluogo nei suggestivi spazi del Maschio Angioino, dove dal 12 al 14 settembre darà vita al gran finale dell’edizione 2025 di “Estate a Napoli”. Tre giorni di spettacoli – tra performance, installazioni e teatro – in cui l’artista bolognese intreccerà arte, riflessione civile e parola poetica in un vero e proprio trittico site-specific pensato per la Cappella Palatina, la Sala dell’Armeria e il Cortile del castello.
Il progetto, intitolato La tre giorni delle multi anime, è stato annunciato proprio durante la visita di Bergonzoni a Castel Nuovo, dove ha potuto esplorare gli ambienti che accoglieranno le sue creazioni. Un percorso immersivo tra arte e pensiero, che si chiuderà simbolicamente con la prima assoluta di Arrivano i Dunque, nuovo lavoro teatrale che racchiude e rilancia le visioni evocate nelle giornate precedenti.
Si comincia venerdì 12 settembre nella Cappella Palatina con Il Tavolo delle Trattative, installazione performativa intensa e provocatoria: un tavolo sorretto da otto arti artificiali, donati da Emergency, diventa metafora vivente della diplomazia e dei conflitti, poggiata sulla carne viva di chi ha perso tutto.
«È una trattativa tra chi resta intero e chi viene fatto a pezzi – ha spiegato Bergonzoni – un dialogo tra arti perdute e arti da ritrovare, tra potere e compassione.»
Sabato 13 settembre, nella Sala dell’Armeria, andrà in scena Tutela dei beni: corpi del c’reato ad arte, una performance a più repliche che mette a confronto – simbolicamente ma non solo – due figure chiave della società: il direttore di un museo e quello di un carcere.«Cosa è bene da tutelare oggi? Il corpo dell’opera o l’opera del corpo?», si chiede l’artista, tracciando una linea sottile tra arte e responsabilità sociale.
Domenica 14 settembre, alle ore 21.00 nel Cortile del castello, il gran finale con la prima assoluta di Arrivano i Dunque. Un’opera teatrale che, nel consueto stile visionario e paradossale dell’autore, si interroga sui punti di approdo del nostro tempo.
«Non è una conclusione ma un punto di domanda che diventa esclamazione. Un tentativo di non rispondere ma di risuonare», ha affermato Bergonzoni.
Durante la visita, l’artista ha avuto modo di immergersi anche nell’atmosfera culturale che già anima il Maschio Angioino: le sale, fino al 1° settembre, ospitano la mostra Napoli Metafisica, dove le fotografie di Mimmo Jodice dialogano con i dipinti di Giorgio de Chirico, mentre il Cortile accoglie La freccia nel cuore di Gaetano Pesce e le Prigioni l’opera Lacrime di coccodrillo di Francesco Vezzoli. Tre giorni che si annunciano densi di senso, capaci di far vibrare Napoli tra memoria, arte e visione. Con la voce inconfondibile di Alessandro Bergonzoni a guidare il pubblico nel cuore profondo del presente.