
Palermo LA MUSICA CONTRO IL SILENZIO
“La musica contro il silenzio”: a Palermo domenica 1 giugno alle 17.30 in Piazza Politeama centinaia di persone si sono radunate in una catena solidale in nome della Bellezza, della Musica e della Poesia per consolare e confortare con un velo ideale i dolori atroci subiti dal popolo palestinese sotto attacco nella Striscia di Gaza, ma allo stesso tempo esigere il cessate il fuoco, il pieno rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, ponendo fine a un massacro che si accanisce soprattutto su donne e bambini, lasciati morire di fame o colpiti proprio nei centri di raccolta, nelle scuole e negli ospedali. L’iniziativa da Firenze,Torino, Genova, Bologna, Roma, Milano, ha unito orchestrali e attivisti: “Siamo tutti uniti da un solo desiderio – hanno detto- non essere complici di questo massacro”. Emozionanti il laboratorio di percussioni condotto dalla performer Lucina Lanzara, a cui sono stati chiamati ad aderire con il loro strumento tutti coloro che avessero voluto esprimere una sintonia di cuore nel battito, e le esecuzioni da parte degli orchestrali dell’ “Adagio” di Albinoni e del requiem “Lacrimosa” di Mozart, quindi la lettura di testi poetici in arabo e in traduzione italiana, alternati al grido “Palestina Libera”. Presenti all’incontro, tra gli altri, Fateh Hamdan, attivista instancabile di “Palestina nel Cuore”, e Zaher Darwish, medico palestinese, animatore della Onlus “Voci nel Silenzio”, nella scorsa legislatura già assessore al Comune di Palermo, il quale ha sottolineato come la gente comune, i cittadini stiano comprendendo la situazione e mostrano, con questo “esserci”, solidarietà e vicinanza al popolo palestinese. Un sodalizio che risale agli anni 2000 quando Palermo e Bethlem sono state gemellate in un progetto che aveva coinvolto anche cineasti e documentaristi della TV di Gaza e giovani palermitani, per realizzare sinergie di fratellanza e di pace in territori che sono stati attraversati per secoli da popoli diversi e hanno miscelato, come alternativa alla logica del conflitto, una cultura di resilienza nell’ accoglienza e nell’incontro dell’altro. “Le immagini che oggi ci arrivano da Gaza in tempo reale documentando le atrocità e in disprezzo nella totale violazione dei diritti umani non possono essere rimosse, bisogna reagire con l’umanità che vince sulla violenza, perché è stato superato un limite che ci riguarda tutti”. Il concerto si è concluso con il canto corale di resistenza che unisce passato e presente “Bella ciao”: un comune sentire che ha fatto eco alle parole, pronunciate, quasi in contemporanea, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso solenne rivolto al corpo diplomatico accreditato in Italia alla vigilia della Festa del 2 giugno, in cui ha ribadito fermamente, accanto all’ assurdità di «ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, che vanno immediatamente liberati » da parte di Hamas, anche la necessità da parte del governo Netanyahu nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania di cessare il fuoco e l’occupazione e lasciare entrare gli aiuti: «rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone» , rilanciando:«I palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi». Palermo si prepara a dare voce anche agli intellettuali e agli attivisti per la pace in Israele, che contestano l’azione del governo Netanyahu, come la cantante Noa che a luglio sarà protagonista nel capoluogo siciliano di un concerto di beneficenza per la Pace.