
Verona"Giardini aperti"
Sono ben 41 i giardini segreti che anche domani si potranno visitare a Verona per la due giorni “Giardini aperti”.

Occasione da non perdere per fermarsi, respirare il profumo della natura e vivere la bellezza di luoghi spesso non accessibili ai visitatori. Basterà iscriversi: con il biglietto si ottiene un braccialetto che funziona come un vero e proprio pass di accesso personale. La scelta di quanti e quali giardini visitare è del tutto individuale: gli orari di apertura sono gli stessi di oggi, primo giorno del festival, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il biglietto comprende inoltre la mappa dei giardini e l’audio guida per ascoltare le storie collegandosi con il QR code presente in ciascuno spazio.
Inizia quest’anno la collaborazione con Interno Verde che dal 2016 promuove l’iniziativa che ha fatto aprire oltre 450 giardini in tutta Italia. Ad oggi con Verona sono coinvolte anche le città di Ferrara con 191 giardini, Mantova (89), Parma (53), Piacenza (44) e Vicenza (36). Per ognuno di questi meravigliosi luoghi l’associazione mette a disposizione nella sezione Giardinoteca del suo sito una scheda con descrizioni architettoniche e botaniche,

leggende, curiosità, aneddoti e a volte anche immagini d’epoca. Un vero e proprio archivio frutto di un paziente lavoro di ricerca fatto nelle sale delle biblioteche o consultando i documenti conservati dai proprietari o magari sollecitando i racconti dei loro ricordi. La maggior parte dei giardini infatti appartiene a privati ma saranno visitabili anche giardini messi a disposizione da istituti religiosi, enti pubblici e anche parchi. Il fascino di queste oasi verdi è dato anche dalle storie che raccontano. Una a caso quella di Giardino Grigoletti, in via Cantarane, al civico 7, dove la nascita del brolo (come veniva chiamato al nord e in Toscana l’orto o il frutteto cinto da un muro) si intreccia con le vicende della II Guerra Mondiale e i

bombardamenti che distrussero le abitazioni della zona. Il giardino aperto in questo weekend nasce come regalo di nozze da un cumulo di macerie che il padre della sposa trasformò in oasi verde, dove oggi convivono pacificamente, perché abilmente posizionate, calicanti, rose e aucube, una fila di Neomarica gracilis e la ricercatissima Heuchera sanguinea. Affascinante l’origine dell’orto di Eugenia: secondo la tradizione familiare, la casa-giardino fu vinta ad una partita di poker. Nel sottosuolo sono conservate due cisterne di epoca austro-ungarica e una cantina scavata nel tufo. Concedersi una passeggiata anche impegnativa per raggiungere un giardino o un orto non esaurisce il programma del festival. In concomitanza con l’evento è possibile visitare la mostra DATA VIZ ALBERI, dieci tavole realizzate da giovani grafici per spiegare in maniera accessibile e artistica gli alberi monumentali d’Italia: dove sono, quanto sono vecchi e grandi, a che specie appartengono. I visitatori di Palazzo Erbisti possono entrare nel laboratorio di ricamo e cucito. Per la mattinata di domani l’Università di Verona promuove l’incontro “Credenze vegetali ” per fare quattro chiacchiere con la biologa Flavia Guzzo su falsi miti e credenze comuni relative alle piante e al loro comportamento. Piazza Indipendenza ospita una versione vegetale di “Dica 33“: il pubblico, guidato dagli agronomi di Amia, realizzerà test e analisi per capire come si valuta la salute di un albero. Nel giardino del glicine invece letture ad alta voce di prosa e poesia, a cura di Stefano Di Simone con brani e versi dedicati al giardino e alla

primavera tratti da Hesse, Brecht, Neruda, Proust. Non meno avvolgente l’invito dello Smell Atelier “EHI, ANNUSAMI!, un percorso sensoriale di scoperta dedicato al profumo delle piante di Palazzo Erbisti. Alle 11 nello splendido parco di Villa Francescatti, esibizione del coro femminile di Casa di Ramia. con canti del repertorio “a cappella”.