
Borghetto sul Mincio Il ponte Visconteo
Appuntamento oggi alle 15:00: davanti alla chiesa di San Pietro Apostolo di Valeggio sul Mincio inizia il tour che porterà i partecipanti a Borghetto. Una località poetica, a pochi chilometri da Verona. Ad incantare chi guarda il borgo coccolato dalle acque del fiume Mincio gli antichi mulini e le case che riportano subito in un’atmosfera magica, da fiaba. Eretto sulle rive del fiume, conserva le antiche fortificazioni di età medievale e grazie al suo connubio di storia e natura è stato inserito nella lista dei luoghi più belli d’Italia. Il campanile, i mulini ad acqua e le rocche del Ponte Visconteo (una diga fortificata costruita per volere di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, nel 1393, per rendere impenetrabili i confini del ducato), ne garantiscono il suo valore come borgo medioevale. La passeggiata in trekking, organizzata dall’associazione Ippogrifo, copre un percorso ondulato di 6 chilometri. Non si tratta di una semplice immersione nella natura, lontana dai rumori della città, percorrendo un tratto del corso del Mincio, ma un salto nel passato. Dopo aver lasciato la chiesa si raggiungerà l’antico Serraglio scaligero e poi il Castello. Nel costo del biglietto è compresa infatti la salita alle torri da cui si godrà una vista mozzafiato sull’abitato. Si attraverserà poi il ponte-diga, il cosiddetto Ponte Lungo.
Nato con l’ambizione di creare una diga per bloccare e deviare le acque del Mincio dal suo normale percorso verso Mantova, il progetto di costruzione fu in seguito abbandonato anche per ragioni tecniche a cominciare dall’impossibilità di tagliare la collina che sovrasta Valeggio sul Mincio. Il ponte fu fatto saltare dai francesi nel 1701. L’attuale costruzione di ferro fu costruita negli anni ‘2o del XX secolo. Dal 2007 il ponte fa parte dei cento monumenti da salvare a livello mondiale perché in grave pericolo ed è stato inserito nella lista curata dal World Monuments Fund (Wmf). Attraversando il ponte si arriverà a Borghetto, con i suoi monumenti, la sua storia e gli immancabili aneddoti.
A cominciare dal tragico e romantico destino di Malco, valoroso capitano visconteo al seguito di Gian Galeazzo Visconti, al tempo accampato con le sue truppe sulle sponde del Mincio, e la ninfa Silvia. Una notte la bellissima creatura appare a Malco, nasce l’amore suggellato da un fazzoletto di seta dorata annodato delicatamente e abbandonato dalla splendida fanciulla al momento di ritornare nelle profondità del fiume. Nonostante gli ostacoli, i due innamorati non riescono a separarsi ma la terra non è il luogo dove vivere la propria passione e così Malco ammaliato dalla ninfa sceglie di seguirla nelle acque.
A suggello e in ricordo del loro amore rimane sulla riva il fazzoletto da cui secondo la leggenda raccontata da Alberto Zucchetta sarebbe nato il famoso Tortellino di Valeggio, noto anche come nodo d’amore, secondo la ricetta gelosamente conservata da 15 ristoranti dell’Associazione Ristoratori. Si racconta infatti che le donne e le ragazze di quel tempo durante i giorni di festa raccontavano la storia di Malco e Silvia mentre preparavano una pasta sottile come la seta del fazzoletto, tagliata e annodata come il prezioso oggetto della creatura divina catturata dall’amore di un uomo.