
Trentino-Alto Adige. Quinta tappa cammino delle terre sospese, da Grumes a Lona

La quarta tappa, da Sover a Grumes la recupereremo in un secondo tempo. Sabato 17 maggio 2025 ci siamo invece incamminati con la guida Laura Ciaghi sulla quinta tappa del cammino delle terre sospese fra Grumes e Lona.

Grumes ha il titolo di città slow, quindi molto in linea con la filosofia del cammino. Si passa vicino all’ex Municipio, visto che grumes da qualche anno è stato accorpato ad altre tre località nel comune di AltaValle, e si può ammirare il murales molto moderno di una madonna creata da madonnari bergamaschi. Si sale quindi in direzione dei masi di Grumes, molti dei quali hanno origine e struttura tedesca, essendo stati creati da “coloni” provenienti dalla Germania.
A Maso Giovanni ci attende Stefania villotti, veterinaria che ha deciso di vivere in un posto con vista bellissima sulle montagne del Lagorai. Ha appena ospitato un woofer, progetto internazionale che consente ai ragazzi di poter girare il mondo ed avere vitto alloggio in cambio di aiuto in ambito agricolo, proveniente dalla California.
Arriviamo quindi a Bornie Maso al di sopra dell’abitato di Valda. Negli anni venti ci vivevano 30 persone nel Maso, nel quale c’è anche una chiesetta dedicata a Santa Teresa del bambin Gesù. In questo momento la quotidianità del Borgo è ravvivata da un agritur. Italo Bortolotti ha voluto creare un piccolo museo nella sua casa, nel quale mostra quelli che erano gli elementi della quotidianità poco dopo il secondo dopoguerra.
Il pranzo, le visite guidate con Italo ed i pasticcini finali rallentano la nostra tabella di marcia, ma è proprio questa una delle caratteristiche dei cammini: sai quando parti, non sai quando arrivi. Il timbro di questa tappa è al bar di Faver, dove rispetto all’ultima visita vedo molti murales decisamente dai colori sgargianti.
Come in tutte le tappe del Cammino delle terre sospese si passa da una parte all’altra della Valle, in questa tappa dal versante nord al versante sud. E nell’effettuare il passaggio si passa dai pittori moderni ad un grandissimo della pittura europea. Albrecht Dürer infatti aveva ritratto nei suoi acquerelli il castello di Segonzano preso proprio dal ponte nel quale si attraversa l’ Avisio. Il ponte di Cantilaga è uno dei simboli della Valle è stato rinnovato ed inaugurato il 6 ottobre 2007. Partecipai all’inaugurazione come collaboratore del quotidiano L’Adige, chissà se da qualche parte ci sono ancora quelle righe scritte.
Passando vicino al cimitero di piazzo si vede da lontano la rovina del castello, che è di proprietà dei baroni A Prato. Produttori anche di rinomati vini. Le terre sospese sono quelle create dal ritiro dei ghiacciai, sulle quali sorgono gli abitati della Valle Di Cembra. L’altra forma di erosione, che ha portato la v tipica delle valli, e opera del torrente Avisio. Il cammino infatti non è mai del tutto piano e monotono, si sale e si scende. La salita verso Sevignano, Il paese dei gufi già incontrato nella seconda tappa, passa per la frazione di Parlo, che è stata teatro dell’intervista con Marco Vettori, apicoltore e presidente dell’Associazione destinazione Val di Cembra. Ripassiamo per il centro di Sevignano essi vengono risparmiati gli ultimi km verso Lona, visto che siamo in ritardo e il bus ci riporta alle macchine nel piazzale di Grumes